È una strenua lotta quella che spesso contrappone genitori e figli aggressivi in momenti particolari della vita, soprattutto durante l’adolescenza. Si tratta di esperienze dolorose e sconcertanti che colpiscono anche i genitori più pazienti e amorevoli. Un percorso a ostacoli che si manifesta spesso anche nel rapporto del minore con gli insegnanti, così come nelle dinamiche terapeutiche con pazienti disturbati, caratterizzate da comportamenti che mettono a dura prova operatori ed educatori, estenuati da continue provocazioni, esplosioni di rabbia e azioni violente contro se stessi e gli altri. Per offrire a genitori e insegnanti misure utili a far fronte a queste criticità è stato realizzato quest’interessante volume, frutto del lavoro e dell’esperienza di Haim Omer, psicologo e docente dell’Università di Tel Aviv, e di Daniele Piacentini, psichiatra e psicoterapeuta per trent’anni responsabile di un centro psico sociale nella provincia di Bergamo. Un vero e proprio manuale che, partendo dalla descrizione di come si è evoluto nel tempo l’approccio della cosiddetta ”Non violent resistance” proposta da Omer, illustra alcune tecniche volte a modificare il modo di reagire di genitori e operatori di fronte a soggetti così conflittuali.

Il metodo della Resistenza non violenta offre infatti risposte concrete ed efficaci inserendosi in quel filone di studi denominato “parent training”, cioè quella serie di interventi in ambito psicosociale che considerano le figure parentali e la rete sociale come risorse potentissime. L’obiettivo è ribaltare la logica tipicamente richiedente con cui i genitori di norma si rivolgono a un terapeuta per essere aiutati ad affrontare queste situazioni, e di fare in modo che essi stessi possano svolgere un ruolo efficace e sempre più autorevole. I riferimenti alla lotta non violenta per i diritti indicata da Gandhi e Martin Luther King costituiscono un ancoraggio forte alle logiche di intervento che seguono quest’approccio, il quale deve essere portato avanti attraverso un’esposizione personale, emotiva e morale dell’adulto. La proposta della Nvr ai genitori è infatti quella di cambiare il modo di reagire a certi comportamenti del figlio mettendo in atto una pianificazione rigorosa di tutte le risposte possibili a ogni forma di reazione violenta. E soprattutto prevedendo tutti i potenziali scenari successivi di ritorsione e deviazione. All’interno dell’arena famigliare, infatti, l’approccio della “Resistenza non violenta” consente la cooperazione anche tra quei genitori estremamente polarizzati o in dissidio, e proprio per questo più manipolabili dall’adolescente, facendo appello ai sentimenti legittimi di responsabilizzazione di entrambi i coniugi.

Vincendo l’inibizione che impedisce a genitori e insegnanti di compiere i giusti passi necessari, la Nvr cerca di infrangere le convenzioni e i taciti tabù che proibiscono a molti adulti di entrare in aree considerate come inaccessibili, intese a torto come il “regno” di una gioventù irraggiungibile e incomprensibile. Quest’approccio innovativo spinge invece a rompere gli indugi e le esitazioni degli adulti, incoraggiandoli a uscire dalla logica del duello continuo, aumentando l’autocontrollo e ingaggiando l’adulto a favorire un clima collaborativo con il minore. L’obiettivo è trasmettergli tutta la forza della determinazione che può esercitare una guida genitoriale consapevole, sempre più meritevole di rispetto da parte del ragazzo grazie alle sue spiegazioni ragionevoli, la sua correttezza e la sua fermezza. L’applicazione di pochi, validi principi ha portato Haim Omer e i suoi collaboratori a formulare quattro pilastri fondamentali per la creazione di questa nuova autorevolezza. Un traguardo raggiungibile anche da quei genitori molto impulsivi e suscettibili, che hanno ora la possibilità di imparare a controllare le proprie reazioni e rispondere con autorevolezza anche a provocazioni gravi e a situazioni difficili.