La pandemia ha aperto un varco. Ora c’è da avviare un cantiere.

recensito da Antonello Raciti 

Questo volume nasce da un convegno, o meglio, da un insieme di webinar svolti nella primavera del 2021 e che hanno visto come protagonisti operatori di diversa provenienza geografica e professionale. Gli incontri hanno coinvolto oltre 600 partecipanti dei settori sociosanitari ed educativi e il lavoro formativo è qui pubblicato nella forma di un libro. Il malessere degli adolescenti è il tema conduttore di questi quattro webinar, con molteplici testimonianze e focus sulla sofferenza manifestata dai ragazzi nel corso della pandemia in concomitanza con le restrizioni della vita sociale. Le espressioni di questo disagio psicologico insieme alla precocità dell’insorgenza dei disturbi nei ragazzi sono stati il filo conduttore di questi incontri, in ognuno dei quali il metodo è stato quello di far dialogare i protagonisti in modo costruttivo intorno a quattro nuclei contenutistici centrali.

Il volume riporta gli esiti di questi quattro incontri formativi cercando di mettere in scena l’importanza della prevenzione, centrale in questa discussione. Il primo ambito di approfondimento riguarda l’emergenza del bisogno di questi ragazzi e descrive le principali caratteristiche del loro disagio insieme ai fattori correlati e agli approcci di cura oggi attuabili. L’altro asse fondamentale della discussione riguarda invece il reale contesto culturale vissuto dai ragazzi, con un affondo sul corpo e sullo sguardo dell’altro, così invadente, spietato e giudicante. Ma anche la famiglia e il rischio educativo sono stati analizzati durante i seminari, e quindi riportati in queste pagine, cercando di rispondere ai bisogni provenienti dal mondo della scuola e offrendo alcune considerazioni rispetto ai profondi mutamenti dell’assetto famigliare attuale. Conclude il ciclo di discussione l’offerta dei servizi e i possibili modelli di intervento, mettendo a confronto le esperienze innovative in atto nel sistema di cura.

La prospettiva che accomuna le discussioni di queste quattro anime del volume è, come detto, quella dell’osservazione e della prevenzione, con una serie di interventi che hanno come faro un semplice ma cruciale concetto: i ragazzi, all’interno dei propri contesti quotidiani, guardano con timore e diffidenza ai servizi professionali e spesso li evitano. I dati dell’emergenza clinica, pur drammatici, offrono quindi uno spaccato del disagio adolescenziale e giovanile che probabilmente rappresenta solo la punta di un iceberg. L’aspetto positivo che tuttavia emerge da quest’interessante dibattito è la funzione innovativa delle cosiddette “community coalitions”, cioè quelle alleanze tra professionisti di diversi ambiti settoriali che, insieme, riescono a fare prevenzione del disagio attraverso funzioni già esistenti di diagnosi e di terapia precoce, ma che creano anche il coinvolgimento della rete sociale e delle comunità locali. La coalizione comunitaria, già sperimentata all’estero con successo, garantisce ai ragazzi servizi accessibili e competenti offrendo la possibilità di avere interlocutori fidati a cui rivolgersi. Diventa così più facile prevenire i disturbi e stimolare la comunità attraverso il coinvolgimento delle scuole, degli oratori, dei centri di aiuto ai gruppi giovanili, cioè di tutte le aggregazioni presenti sul territorio che possono concorrere verso il comune obiettivo di comprendere i problemi dei ragazzi e intervenire in modo più coordinato e appropriato.

Disagio giovanile e adolescenziale tra cambiamento d’epoca e pandemia

a cura di M. Ballantini, G. Bertolazzi, G. Cerati, E. Monzani, S. Palumbo
Aeper Edizioni
192 pagine – 2024
ISBN: 9788898515455