Il volume appena pubblicato da Armando Editore rappresenta un ottimo spunto di riflessione per tutti gli operatori della salute mentale per portarli a interrogarsi sul significato profondo della relazione terapeutica e della cura. Gli autori, Walter Paganin, psichiatra e psicoterapeuta esperto in disturbi dell’umore, e Sabrina Signorini, psicologa esperta in psicodiagnosi, tracciano un erudito percorso narrativo, denso di ostacoli ma anche di suggestioni, coinvolgendoci in un racconto che si sviluppa lungo due direttive: una prevalentemente divulgativa, quindi rivolta a tutti, e una invece più tecnica e operativa, dedicata a chi opera professionalmente nel settore. Sullo sfondo del primo livello vi è l’evoluzione dell’idea di cura, dal suo semplice significato etimologico e lungo le diverse declinazioni filosofiche, culturali e sociali, fino alla nascita e sviluppo delle psicoterapie di gruppo, come le conosciamo oggi. La parte più orientata al pubblico di operatori e specialisti descrive operativamente la psicoterapia multifamiliare e le sue future traiettorie di maturazione e applicazione.

Uno dei pregi maggiori di questo testo, che si pone a metà tra la formula divulgativa e quella strettamente specialistica, è il linguaggio utilizzato dai due autori. Un registro molto semplice, mai compiaciuto, e comprensibile a tutti coloro che desiderano intraprendere un percorso che parte da ampie premesse per approdare a un livello di dettaglio operativo molto elevato. E basato soprattutto sulle concrete esperienze degli autori, con riflessioni sulla professione anche molto audaci rispetto alla tecnica psicoterapica multifamiliare. Paganin e Signorini sono riusciti a coniugare il rigore di un’esposizione colta e scientifica con una lettura agevole del complesso iter evolutivo delle psicoterapie. Giungendo infine alla trattazione dei gruppi di analisi multifamiliare, tra cui quello proposto da Jorge Garcìa Badaracco, lo psicanalista argentino che ha collocato l’intervento multifamiliare in una particolarissima e feconda prospettiva psicoanalitica.
Si respira lungo tutta la trattazione una felice visione intersoggettiva e relazionale dell’attività terapeutica, che trova il suo nutrimento nelle connessioni di gruppo e nella molteplicità di sfumature che caratterizzano le interazioni familiari e le loro patologie.

Un interessante contributo del volume è contenuto nella sua parte conclusiva, laddove viene esposto il successo e l’efficacia dei trattamenti via internet, soprattutto in era di clausura pandemica, considerati come opportunità di ripiego per mantenere una coesione, seppur minima, del gruppo multifamiliare.
Nonostante i problemi di connessione, di comunicazione, o anche il pudore di mostrare i propri ambienti di vita domestica, nella conduzione delle terapie multifamiliari attraverso piattaforme di interazione online sono emersi aspetti piuttosto intriganti e da tenere in considerazione per il futuro. Come ad esempio le inattese opportunità di intervento per quei partecipanti che normalmente intervengono poco durante gli incontri de visu o che non intervengono affatto. Oppure la maggior focalizzazione su temi specifici e la riduzione dei piccoli interventi di commento e di chiacchiericcio tra i membri del gruppo durante la seduta. Ma soprattutto l’ingresso nei reali ambienti familiari del paziente, con l’accesso diretto al suo mondo e un maggior grado di intimità mostrato da tutti i partecipanti della videoterapia di gruppo.