Per un’equilibrata comprensione dell’odierno universo adolescenziale
recensito da Cristina Audagna
Negli ultimi anni il passaggio all’età adulta sembra essere diventato assai più complicato rispetto al passato, come testimonia l’aumento drammatico degli stati di ansia, di depressione e di disturbi dell’alimentazione. E in questo particolare fenomeno ha avuto senz’altro un ruolo decisivo anche la pandemia, sebbene molte indagini epidemiologiche abbiano rilevato chiaramente che la sofferenza psichica dei giovani abbia iniziato a peggiorare già a partire dal 2012. Molti esperti si sono interrogati sul motivo di questo cambiamento, e anche Massimo Ammaniti, psicoanalista e docente onorario di Psicopatologia dello sviluppo presso la facoltà di Medicina e psicologia della Sapienza Università di Roma, ha provato a sintetizzare con questo nuovo saggio ciò che sta emergendo nello studio dei disturbi dei giovani guidando il lettore attraverso una serie di strani paradossi che riguardano l’adolescenza. E in questo sforzo Ammaniti dà voce a ragazzi e ragazze per capire se le teorie psicologiche e psicoanalitiche siano ancora in grado di interpretare correttamente il loro mondo e la loro mente in continua evoluzione.
È certamente vero che in un’epoca in cui si fanno meno figli e le famiglie si formano in età più avanzata, c’è una maggiore partecipazione dei genitori alla crescita dei bambini, con una presenza sempre più emergente del ruolo paterno. Una novità positiva che tuttavia non può bastare a fornire ai ragazzi la sicurezza affettiva e la serenità della crescita evolutiva. Il baricentro esistenziale dei ragazzi si è infatti spostato prepotentemente dalla famiglia al gruppo degli amici, perché è da lì che passa oggi il riconoscimento sociale e si sperimenta la propria identità confermando e costruendo il proprio sé. Il desiderio di affermare la propria individualità e il bisogno di appartenere a un gruppo, pur essendo i due processi apparentemente in contrasto, sono più interconnessi di quanto si creda. Ma il gruppo crea esso stesso momenti di tensione, e la paura è quella di non essere all’altezza degli altri, di venire rifiutati. Insomma, il baricentro dei ragazzi e delle ragazze adolescenti si allontana da casa e si sposta sempre più verso i coetanei, che assumono un peso decisamente più rilevante rispetto ai genitori.
La famiglia rimane fondamentale, ovviamente, ma lo scenario in cui vivono gli adolescenti è profondamente cambiato, soprattutto dopo l’avvento dei social network. Le ricerche fin qui effettuate hanno parzialmente confermato il rapporto tra difficoltà psicologiche e uso degli smartphone, che stanno cambiando profondamente il modo in cui i giovani organizzano la propria giornata, sempre più povera di scambi frontali e di esperienze sociali. Complice, anche qui, la pandemia. Il quadro dell’adolescenza mostrato da Ammaniti nei suoi intimi ritratti giovanili è quanto mai variegato, e ogni percorso ha una propria configurazione personale caratterizzata da grande fluidità e da forti oscillazioni. Il ruolo dei genitori e degli educatori è dunque molto più complesso del passato e non può basarsi su vecchi schematismi che hanno ormai mostrato la corda. E se si desidera comprendere appieno il mondo degli adolescenti, è il suggerimento dell’autore, occorre integrare ciò che succede all’interno della famiglia e della scuola con il potere interpretativo del gruppo e saper cogliere con la stessa rapidità e fluidità posseduta dai ragazzi il modo in cui queste dinamiche si ripercuotano sulla rappresentazione di sé e sulla crescita personale. Senza divieti o sterili proibizioni, ma con dialogo pacato e un sano confronto.
I paradossi degli adolescenti
di Massimo Ammaniti
Raffaello Cortina Editore
160 pagine – 2024
ISBN: 978883285638