Malattia mentale e cura

recensito da Amar Bensaad 

Il volume scritto da Giorgio Villa, fondatore e direttore della Comunità terapeutica di via Montesanto, nel quartiere romano di Prati, rappresenta un atto di civiltà prima ancora che una testimonianza di vita professionale. L’autore ci porta a osservare la qualità della cura all’interno di quelle che vengono definite le “strutture intermedie” in psichiatria, mostrando come questi nuovi servizi abbiano aperto strade inedite alla riabilitazione di soggetti molto fragili. Si tratta spesso di percorsi in grado di generare un corpus di saperi genuinamente relazionali e tesi a interpretare la realtà sociale dei pazienti in chiave trasformativa.

Il lavoro in Comunità terapeutica assume, nell’esposizione dello psichiatra romano, un significato molto ampio e profondo che contempla una significativa riduzione dei tristi percorsi di passività, con continui ricoveri nei servizi psichiatrici o nelle cliniche convenzionate, e prevede soprattutto il recupero e, a volte, la sorpresa di riuscire ad abitare una casa, di poter accedere a un lavoro o partecipare alla vita del proprio quartiere. Gli utenti psichiatrici vengono quindi visti e accolti in quanto “comunità di svantaggiati” che cerca di aderire alle attività e al tessuto vivo della società, con l’appoggio rassicurante di operatori e famiglie. Con queste ultime sempre più coinvolte nel percorso riabilitativo.

L’ingresso in Comunità terapeutica rappresenta infatti una separazione dall’ambiente familiare e si colloca, inevitabilmente, come una rottura traumatica per il soggetto psichiatrico. In questi casi il coinvolgimento della famiglia è essenziale per costruire il progetto terapeutico e conseguire un buon “permesso riabilitativo” portando a un esito felice dell’inserimento comunitario. Ciò è essenziale proprio perché in molti casi il ritorno a casa è l’unica possibilità esperibile. Soprattutto quando, anche in presenza di patologie relativamente lievi, ci si confronta con un’invincibile difficoltà ad avere un “permesso” da famiglie molto chiuse e resistenti al cambiamento.

Occorre dunque definire un metodo che permetta di individuare, caso per caso, quanto la storia della famiglia, quella del singolo paziente e dello staff della Comunità possano agire in sinergia o, al contrario, rappresentare un ostacolo per la formulazione del progetto terapeutico. L’obiettivo è sempre quello della riabilitazione progressiva, armonizzando i tempi di risposta e di apprendimento delle singole famiglie, le risorse degli ospiti e quelle dell’équipe con un confronto reale e collaborativo tra i tre centri propulsivi. Un percorso che può spesso rivelarsi stupefacente sia per la ricchezza dell’esperienza umana, sia per la qualità dell’apprendimento reciproco che si viene sperimentando.

In Comunità

In comunità

di Giorgio Villa
Edizioni dell’asino
232 pagine – 2021
ISBN: 9788863574258