Omaggio alla madre. Così si potrebbe sinteticamente definire Il tuo sguardo su di me, l’ultimo romanzo di Margherita Giacobino, edito da Mondadori per la collana Strade Blu. Un libro intenso, ma anche lieve, sul rapporto tra una madre e una figlia. Una scrittura densa, che non solo illumina le vicende narrate, ma scava in profondità e permette più di una riflessione.

I personaggi sono molto vivi, presenti, e diventano parte del mondo interiore dello stesso lettore. La madre dell’autrice è tratteggiata come una donna coraggiosa, energica e determinata; una madre, insomma, amata e anche ammirata. Ma, al di là della specificità di quel legame d’affetto raccontato con estrema cura e intelligenza, l’universalità del romanzo sta nel mettere in luce l’importanza della figura materna nella vita di ciascuno di noi, figli o figlie. Rievocando la propria madre, l’autrice ha sorprendentemente scritto non una storia autobiografica, ma qualcosa di più vasto e anche sfuggente: quel rapporto primario in cui tanti aspetti della nostra persona e del nostro vivere trovano le loro radici e i loro perché.

Amore, disamore e perfino odio, abbandono, ribellione, potere e impotenza, tempo, nostalgia e lutto. Questi sono i grandi nodi trattati dal romanzo che naturalmente attingono tutti all’esperienza umana del rapporto con la madre. Un rapporto spesso lasciato tra parentesi e segreto. Al punto che, come racconta molto bene il libro, la madre è, sì, oggetto d’amore ma rimane in un certo senso velata, mai realmente compresa. Chi era davvero?

In definitiva, Il tuo sguardo su di me è una bella lettura perché si pone questa semplice e struggente domanda. Dopo tanta grandiosa letteratura sull’argomento (Simone de Beauvoir, Walt Whitman, Ruth Rendell solo per citare alcuni) e al di là delle inevitabili riflessioni nostalgiche sull’infanzia e sull’adolescenza, tutto ciò che rimane è un tema così fondamentale che continuiamo a ritornarci, storia dopo storia dopo storia: si potrà mai conoscere la propria mamma?