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Ci aiuterai a sviluppare il nuovo progetto Segnali di ascolto

Il progetto intende costruire dei presidi di ascolto, accoglienza e cura che, a partire dall’urgenza di farsi carico del disagio psicologico prodotto dalla pandemia Covid-19, possano anche diventare luoghi di sostegno e vicinanza permanenti. L’obiettivo è attivare, nei diversi territori della città, alcuni punti di ascolto psicologico caratterizzati da professionalità, facilità di accesso, costi calmierati e apertura a tutte le fasce di popolazione, con particolare attenzione ai giovani e alle persone anziane. Il progetto Segnali di ascolto prende avvio dai quei territori cittadini, le periferie, in particolare quella di Torino Nord, dove il disagio, nel corso dell’ultimo biennio si è fatto spesso insostenibile. CaVallette è il primo di questi centri che intendiamo attivare grazie anche al sostegno ottenuto dai fondi del 5×1000. Si tratta di una piccola ma bella struttura attrezzata con cortile che la nostra cooperativa gestisce nel cuore del quartiere Vallette. La struttura, aperta dal lunedì al sabato offrirà colloqui psicologici e brevi terapie di sostegno (fino a dieci incontri) a costi molto accessibili. L’obiettivo a breve termine, come detto, sarà quello di offrire sostegno immediato alle difficoltà e sofferenze generate dalla pandemia per poi, nel corso del tempo, divenire uno stabile presidio di cura e aiuto psicologico. CaValette sarà il primo degli otto centri di ascolto previsti che saranno attivati nei diversi territori della città a partire da ottobre 2021.

A chi si rivolge

L’idea progettuale vuole offrire una possibilità di ascolto a chi vive una situazione di disagio psicologico e a chi non riesce a tenere il passo delle richieste prestazionali che la società fa sempre più pressantemente a ogni cittadino, soprattutto giovani e anziani. Difficoltà che spesso rischiano di mettere in discussione tutta la propria esistenza. Ciò riguarda in particolare i giovani, dove l’età adolescenziale, la maggiore età, le scelte scolastiche, i primi amori, rappresentano passaggi cruciali per il proprio futuro. Problematiche che riguardano purtroppo anche gli anziani: la solitudine, le difficoltà materiali (sofferenze fisiche e scarsità di mezzi economici ad esempio) possono spesso esporre a un senso di disperazione che diventa cronico.

Le professionalità coinvolte

I centri prevedono la presenza di personale qualificato: psicologi, psicoterapeuti, operatori di esperienza nei servizi pubblici, tirocinanti della facoltà di psicologia o delle scuole di specializzazione in psicoterapia. Vorremmo ridurre al massimo la misura del volontariato perché crediamo che un lavoratore abbia diritto a un compenso e così possa garantire anche la continuità dell’intervento. Individueremo pertanto canali finanziari pubblici (bandi) o privati (fondazioni, crowdfunding, donazioni) che consentiranno un pagamento al personale presente. La formazione del personale è varia e questo consente impostazioni differenti che si troveranno però a confrontarsi con una formazione specifica interna volta a costruire un linguaggio comune, pure mantenendo le differenze individuali e gli stili di ciascuno. L’obiettivo è verificare le somiglianze e le interdipendenze tra teorie che sono molto più frequenti di quanto si supporrebbe, ma si rappresentano spesso con terminologie differenti che ne velano la correlazione. La formazione principale seguirà l’orientamento psicoanalitico lacaniano e sarà condotta da professionisti formati.

Le modalità di azione

L’accoglienza è il tempo dell’incontro, della conoscenza e della costruzione di un progetto: non dovrebbero essere necessari più di tre incontri per permettere un veloce turnover. Dopodiché si passerà a periodi di trattamento terapeutico che potranno arrivare a una decina di incontri circa. Il trattamento sarà a cura di psicoterapeuti abilitati. Per tale intervento dovremo poter contare su supporti finanziari dello Stato. Chi lo desidera, potrà inoltre continuare il trattamento contribuendo alle spese. Laddove invece si riscontrino situazioni molto problematiche potremo, in accordo con i soggetti, inviarli al servizio pubblico per una presa in carico medica.