Affrontare rabbia, prepotenza o isolamento in modo costruttivo

recensito da Cristina Audagna 

Questo breve manuale scritto dallo psicoterapeuta Jesper Juul cerca di dare alcune risposte al problema dell’aggressività nei bambini e negli adolescenti, ponendo fruttuose domande sul reale ruolo di educatori, insegnanti e genitori. Esperto in terapia familiare e fondatore del Kempler Institute of Scandinavia e del progetto di consulenza familiare europeo FamilyLab, lo psicoterapeuta danese recentemente scomparso ha lasciato un vuoto enorme nel mondo della ricerca sugli adolescenti e anche in questa sua opera continua a proporci squarci di vivida luce sul complesso sistema di proiezioni reciproche che governano i comportamenti degli adulti nel delicato ambito dei percorsi educativi. Il punto di partenza di Juul è, come sempre, la famiglia: le energie distruttive vengono trasmesse da una generazione a quella successiva attraverso l’educazione e in maniera quasi impercettibile. È infatti in famiglia e nella qualità della relazione con i genitori che si determina il benessere generale di un bambino e soprattutto la sua attitudine a esprimere le emozioni in modo sempre più maturo e socialmente accettabile. Ma non sempre le cose vanno per il verso giusto.

Il focus di Juul è quindi puntato sul lavoro di educatrici, insegnanti e pedagogiste che, liquidando l’aggressività come tabù sociale, spesso escludono i bambini turbolenti da gruppi, istituzioni e famiglie ricalcando il comportamento estremamente repressivo, e quindi aggressivo, diffuso negli istituti psichiatrici di un secolo fa. Interessante per Juul è osservare quante diverse modalità comportamentali vengano classificate sotto il concetto di violenza o aggressività, dando così uno spazio ingiustificato alla “cultura antiaggressiva”. La tabuizzazione dell’aggressività sta infatti portando i genitori a sentirsi in dovere di tutelare i bambini da ogni tipo di insuccesso, dolore o tristezza. Sono quelli che il terapeuta danese chiama “mamme-elicottero” e “papà-elicottero”, sempre pronti a proteggere il proprio figlio da ogni genere di frustrazione, anche la più educativa. Viene quindi impedito a questi piccoli adulti di approfondire la conoscenza di se stessi e di imparare a gestire le emozioni in modo maturo, inibendo così la possibilità di sviluppare autostima ed empatia.

Ancor più grave è il fatto che operatori sociali, educatori, insegnanti e pedagogisti si sentano in diritto di ignorare le competenze professionali e sostituirle con una morale privata, mancando di autodisciplina e incappando in un problema etico che limita fortemente la vitalità e la gioia di vivere dei ragazzi. La convinzione diffusa che i bambini abbiano bisogno di limiti, un antico principio sopravvissuto fino a oggi, è un perfetto alibi che permette loro di nascondere la carenza di autorità personale nel rapporto con bambini e adolescenti. Sia i genitori sia i pedagogisti sono, secondo Juul, intrappolati nei propri ruoli, per cui non possono fornire buoni modelli per i loro figli e allievi. Si sono vietati di mostrarsi autentici ed esprimere appieno l’ampia scala di naturali e sane emozioni umane, aggressività compresa. E così non riescono più a trasmettere ai figli affetto e calore vero.

Bambini con le spine

Bambini con le spine

di Jesper Juul
Feltrinelli
128 pagine – 2022
ISBN: 9788807896712