Le nostre attività di inclusione sociale che promuovono la riqualificazione urbana e il rispetto per la diversità

Le nostre attività di inclusione sociale che promuovono la riqualificazione urbana e il rispetto per la diversità

Progetto Dazio

Presso i locali dell’Ex Dazio, in corso Moncalieri 399, conduciamo dei laboratori creativi e artistici indirizzati a persone con disagio sociale e mentale, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Arte Barbara. Vari e differenziati, i laboratori artistici sono indirizzati in particolare a piccoli gruppi, soprattutto minori, e  sono guidati da un’équipe educativa coadiuvata da tecnici esperti – artisti, musicisti, scrittori ecc. Questi ambienti di lavoro costituiscono uno strumento d’elezione per la riabilitazione psicologica e relazionale basata sul principio della terapeuticità delle attività espressive nella cura di persone con disagio psichico, ma hanno anche un’altissima funzione di recupero architettonico, urbanistico e sociale.

Progetto I Piantagrani

Un orto urbano è uno spazio verde di proprietà comunale e di dimensione variabile la cui gestione è affidata per un periodo di tempo definito ai singoli cittadini oppure a organizzazioni senza scopo di lucro. Molto spesso un orto urbano si trova in aree periferiche e l’affidamento in gestione viene così a costituire uno strumento concreto per combattere il degrado e avviare processi di rigenerazione urbana. Il nostro recentissimo progetto dei Piantagrani è un’attività di orto terapia avviata nel contesto di due orti urbani cittadini che la Città di Torino ci ha affidato in gestione. Indirizzata prioritariamente ai minori del nostro circuito riabilitativo, l’attività di orto terapia è utilizzata in una vasta gamma di trattamenti riabilitativi finalizzati all’acquisizione di nuove abilità o al mantenimento di quelle già esistenti, quali memoria, attenzione, concentrazione nonché competenze relazionali e sociali.

Riqualifichiamo
le periferie
con il bello

Riqualifichiamo
le periferie con il bello

Da diversi anni AltraMente collabora con il progetto Mufant – il Museo del Fantastico e della Fantascienza – in varie forme e modalità arrivando a coinvolgere alcuni pazienti in iniziative più ampie. Questo genere di attività sperimentali, che coniuga prevenzione del disagio, attività espressive, partecipazione alla riqualificazione del quartiere e l’avviamento di attività lavorative protette, sta diventando un interessante modello di lavoro capace di unire cura, cultura e rigenerazione urbana.

Progetto i Piantagrani

Molto spesso un orto urbano si trova in aree periferiche e l’affidamento in gestione viene così a costituire uno strumento concreto per combattere il degrado e avviare processi di rigenerazione urbana. Il nostro recentissimo progetto dei Piantagrani è un’attività di orto terapia avviata nel contesto di due orti urbani cittadini che la Città di Torino ci ha affidato in gestione. Indirizzata prioritariamente ai minori del nostro circuito riabilitativo, l’attività di orto terapia è utilizzata in una vasta gamma di trattamenti riabilitativi finalizzati all’acquisizione di nuove abilità o al mantenimento di quelle già esistenti, quali memoria, attenzione, concentrazione nonché competenze relazionali e sociali.

Il cibo per la mente

Il cibo evoca immediatamente le dimensioni della convivialità e dell’offerta, oltre che costituire un’occasione di interazione forte. Mettere alla prova la propria capacità di realizzare un pasto per altre persone, mantenere un impegno, conservare e sviluppare abilità cognitive, sono di per sé obiettivi terapeutici importanti in un percorso di cura complesso come quello delle patologie psichiatriche.

Progetto Orlando Gustoso

Da diversi anni, negli spazi attrezzati dei nostri centri giovani, portiamo avanti l’Orlando Gustoso, un progetto di cucina condivisa indirizzato ai minori con disagio psichico.
Le attività che si svolgono all’interno di una cucina, oltre a essere occupazioni espressive e creative, posseggono un importante aspetto strutturale tale da configurarle come un’adeguata cornice per impostare un lavoro educativo.
Si tratta infatti di mansioni che richiedono uno confronto con la propria capacità di tollerare la frustrazione, in quanto pongono continuamente di fronte a piccoli fallimenti, che permetteranno gradualmente al ragazzo di educare quest’abilità, spesso deficitaria, che è alla base di numerosi comportamenti aggressivi e di ritiro sociale. L’attività condivisa in cucina consente inoltre di compensare temporaneamente i deficit metacognitivi e sociali, offrendo esperienze relazionali sostenibili.

Da diversi anni portiamo avanti l’Orlando Gustoso, un progetto di cucina condivisa indirizzato ai minori con disagio psichico. Le attività che si svolgono all’interno di una cucina posseggono infatti importanti vantaggi per impostare un lavoro educativo. Si tratta di mansioni che richiedono uno confronto con la propria capacità di tollerare la frustrazione e che permetteranno gradualmente al ragazzo di educare quell’abilità, spesso deficitaria, che è alla base di numerosi comportamenti aggressivi e di ritiro sociale. L’attività condivisa in cucina consente inoltre di compensare temporaneamente i deficit metacognitivi e sociali, offrendo esperienze relazionali sostenibili.

Progetto Ca’ Vallette

Presso i locali dell’ex bocciofila di via dei Gladioli 11, nel quartiere Vallette, realizziamo un insieme di attività e laboratori creativi e artistici rivolto a persone con disagio mentale. Il progetto coinvolge attivamente persone – adulti e ragazzi e ragazze – con manifesto disagio psichico, affidate a noi dai servizi sociali e dalla Neuropsichiatria Infantile.
Negli spazi della ex bocciofila sono attivi laboratori artigianali e artistici dotati di attrezzature e materiali semplici e non pericolosi.
Il progetto prevede la presenza, durante i giorni della settimana, di uno o più educatori e di un tecnico esperto che progettano e realizzano con i partecipanti manufatti creativi. I prodotti realizzati nei laboratori contribuiscono all’allestimento sia dell’ex bocciofila di via dei Gladioli 11, sia del Parco del Fantastico in via Reiss Romoli 49bis, oggetto di riqualificazione urbana attraverso il progetto Loving the Alien.

Dal degrado al recupero

Il principio che guida tutte le attività nei laboratori dell’ex Bocciofila di via dei Gladioli è semplicemente quello della terapeuticità delle attività espressive nella cura di persone con disagio psichico. Ma non solo. Il progetto vuole infatti promuovere la cittadinanza attiva tramite iniziative risocializzanti coinvolgendo anche i residenti del quartiere e le associazioni di settore.

Progetto Ca’ Vallette

Presso i locali dell’ex bocciofila di via dei Gladioli 11, nella periferia nord di Torino, realizziamo un insieme di attività e laboratori creativi e artistici rivolto a persone con manifesto disagio psichico, affidate a noi dai servizi sociali e dalla Neuropsichiatria Infantile. Gli spazi della ex bocciofila sono cos’ diventati veri e propri laboratori artigianali e artistici dotati di attrezzature e materiali semplici e non pericolosi. Il progetto prevede la presenza, durante i giorni della settimana, di uno o più educatori e di un tecnico esperto che progettano e realizzano con i partecipanti manufatti creativi. I prodotti realizzati nei laboratori contribuiscono all’allestimento sia dell’ex bocciofila di via dei Gladioli 11, sia del Parco del Fantastico in via Reiss Romoli 49bis, oggetto di riqualificazione urbana attraverso il progetto Loving the Alien.

Progetto Loving the Alien

Loving the Alien è un articolato percorso di rigenerazione urbana e sociale avviato in partnership con Mufant, il Museo del Fantastico, nel quartiere di Borgo Vittoria, a Torino. Il progetto, partito sul finire del 2019, sta riqualificando per fasi successive il vasto giardino adiacente al museo con grandi installazioni realizzate in due laboratori di scenografia e di costumistica, dando così vita al Parco del Fantastico.

Progetto
Loving the Alien

Loving the Alien è un articolato percorso di rigenerazione urbana e sociale avviato in partnership con Mufant, il Museo del Fantastico, nel quartiere di Borgo Vittoria, a Torino. Il progetto, partito sul finire del 2019, sta riqualificando per fasi successive il vasto giardino adiacente al museo con grandi installazioni realizzate in due laboratori di scenografia e di costumistica, dando così vita al Parco del Fantastico.

Più potere
alla fantasia

Nati nell’ambito del progetto promosso dalla Città di Torino con il bando Pon Metro, i due laboratori di sartoria e costumistica e di scenografia sono stati avviati per offrire opportunità di lavoro a persone con disagio psichico e buoni livelli di autonomia ma che patiscono lo stigma professionale che impedisce loro di trovare impieghi stabili e continuativi. Nei nostri laboratori sono attualmente impiegate cinque persone con disagio psichico provenienti dal circuito della psichiatria dell’area nord di Torino e quattro giovani in condizioni di sottoccupazione.
Oltre all’allestimento di un parco tematico, Loving the Alien promuove ogni anno un festival dedicato al genere fantasy coinvolgendo i due laboratori nel processo di rigenerazione sociale innescato dal Mufant, il Museo del Fantastico. Partendo da storie semplici e universali, mutuate dall’immaginario collettivo del genere fantasy, Loving the Alien cerca di intercettare l’interesse del pubblico per recuperare una periferia senza vita e disinnescare conflittualità nascenti.

Un bell’esempio
di cooperazione

«Non servono investimenti da capogiro per riqualificare un quartiere. E non occorre certo la presenza di un influencer o di una star per raccogliere idee o fondi. Con Loving the Alien abbiamo dimostrato che la collaborazione tra più attori, a partire dalle associazioni di quartiere, può operare meglio di tutte le più consumate tecniche del marketing.
Ed è proprio la forza della partecipazione a essersi dimostrata, ancora una volta, la vera fucina della progettualità.

Con AltraMente abbiamo sicuramente offerto il nostro know-how e la nostra esperienza, ma il merito maggiore va al Comune di Torino che ha creduto fortemente in questa bellissima iniziativa. Un grande progetto in divenire che certamente non mancherà di regalare altre “fantastiche” sorprese».

Davide Monopoli, condirettore di Mufant e fondatore di Loving the Alien

Progettiamo insieme l’inclusione sociale

Le nostre attività si arricchiscono di anno in anno anche grazie ai bandi ai quali partecipiamo, che ci permettono di allargare ulteriormente il nostro ambito di intervento.

Progettiamo insieme l’inclusione sociale

Le nostre attività si arricchiscono di anno in anno anche grazie ai bandi ai quali partecipiamo, che ci permettono di allargare ulteriormente il nostro ambito di intervento.

I bandi che abbiamo vinto…

Nel 2018 ci siamo aggiudicati, insieme al Mufant e al Politecnico di Torino, due importanti bandi. Il primo riguarda l’iniziativa della onlus torinese ilBandolo che ha selezionato il nostro progetto per realizzare un video sulla preparazione della prima statua del nascente Parco del Fantastico “Loving the Alien”. La seconda aggiudicazione riguarda invece il bando Pon Metro, per il quale ci siamo classificati al 2° posto con la realizzazione di due laboratori, quello di sartoria per cosplayers e quello di scenografia, nei quali educatori e apprendisti (per lo più utenti dei servizi di salute mentale) gettano le basi per un lavoro futuro e contribuiscono all’allestimento del Parco del Fantastico.

…e quelli a cui partecipiamo

Sempre in partnership con Mufant, Politecnico di Torino e altri soggetti, nel 2020 ci siamo aggiudicati due bandi, CoCity e AxTO. Queste nuove assegnazioni ci consentono di progettare interessanti forme di reinserimento lavorativo e sociale nonché di continuare l’esperienza di riqualificazione urbana di una periferia di Torino lanciata con il nostro progetto Loving the Alien. Inoltre, insieme al comune di Settimo Torinese e al Mufant, abbiamo progettato una proposta articolata per la gestione della ex Siva, la fabbrica in cui Primo Levi lavorò come chimico e che è stato uno dei principali punti di riferimento delle nuove proposte culturali presentate dalla città di Settimo Torinese.

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